Intervalli

Un intervallo è la distanza fra due note (o gradi della scala).

Per avere un intervallo, dobbiamo suonare obbligatoriamente due note:

  • intervallo armonico, se le note vengono suonate contemporaneamente,
  • intervallo melodico, se le note vengono suonate in sequenza.

Un intervallo viene caratterizzato da quantità e qualità e dipende dalla scala alla quale fa riferimento.

Quantità

Pensiamo ad una scala diatonica tipica, il Do maggiore, composta da una sequenza di otto suoni:

1    2    3    4    5     6    7    8
Do - Re - Mi - Fa - Sol - La - Si - Do
C3   D3   E3   F3   G3    A3   B3   C4

La quantità di un intervallo indica la distanza fra due note; fra Do e Sol vi è quantitativamente un intervallo di quinta perchè la distanza fra la prima e l'ultima nota, comprese, è di 5 note (Do, Re, Mi, Fa, Sol). È importante notare che le alterazioni (diesis o bemolle) non vengono considerate quando si calcola la quantità di un intervallo; in effetti l'intervallo Do - Sol♯ è sempre una quinta.

Dunque è facile calcolare la quantità di un qualsiasi intervallo e anche capire perchè un'ottava si chiama in questo modo. :-)

Due suoni appartenenti allo stesso grado della scala hanno una distanza pari ad 1, e si dicono all'unisono.

Qualità

Per valutare la qualità dovremo valutare il numero di semitoni fra le due note che compongono l'intervallo stesso.

La qualità dell'intervallo determina la funzionalità tonale nel contesto musicale.

Questa frase afferma un concetto molto importante: il tono della canzone è determinato dalla qualità degli intervalli. Se un brano è triste o allegro, se suona "in un certo modo" piuttosto che in un altro, tutto questo è dovuto alla qualità dei suoi intervalli.

Tipicamente, per percepire questa differenza tonale, consiglierei di suonare sequenze come Do Mi Sol (positivo) contro Do Mib Sol (lugubre), oppure qualcosa di arabeggiante come Re Mi Fa Sol# La Sol Fa Mi, o ancora una sequenza dal sapore orientale Do Mi Sol La Do La Sol Mi Do.

Ora dovebbe essere chiaro cosa si intende per funzionalità tonale, e quanto le qualità degli intervalli pesino nel definirla.

Se consideriamo due intervalli d'esempio come Fa - La e Fa - La♭, riscontreremo che sono entrambi di terza (Fa - Sol - La, quantità = 3), ma suonano in modo differente: in effetti il primo è un intervallo maggiore, mentre il secondo è minore e questa differente qualità è dovuta al differente numero di semitoni compresi fra i due gradi; Fa - La = 4 semitoni, mentre Fa - La♭ = 3 semitoni.

Se ad un intervallo maggiore togliamo un semitono, otterremo un intervallo minore; e viceversa.

Solo alcune quantità possono avere determinate qualità: gli intervalli di seconda, terza, sesta e settima possono essere maggiori o minori, mentre gli intervalli di prima (intervallo unisono), quarta, quinta e ottava si dicono giusti.

Un intervallo giusto ha la caratteristica di conservare la medesima distanza in modalità maggiore o minore.

Una scala maggiore è composta da questa sequenza di distanze fra i suoi gradi (T sta per tono, S per semitono):

   T -  T -  S -  T -   T -  T -  S
Do - Re - Mi - Fa - Sol - La - Si - Do

Una scala minore (naturale) ha invece queste distanze:

   T -  S -  T -  T -  S -  T -   T
La - Si - Do - Re - Mi - Fa - Sol - La

La partenza pare analoga per i primi due intervalli (unisono e seconda), poi l'intervallo di terza cambia perchè ha un semitono in meno. Proviamo a fare uno schema:

Interv. Qualita'   Distanza  Distanza  
                   maggiore  minore
1a      giusta     0         0
2a      maggiore   1T        1T
3a      maggiore   2T        1T+1S     <=
4a      giusta     2T+1S     2T+1S
5a      giusta     3T+1S     3T+1S
6a      maggiore   4T+1S     4T        <=
7a      maggiore   5T+1S     5T        <=
8a      giusta     6T        6T

Gli intervalli che cambiano sono pochi: terza, sesta e settima. E non sorprendentemente misurano un semitono in meno rendendo una qualità maggiore in minore.

Si può aggiungere un semitono ad un intervallo maggiore o giusto per ottenere un intervallo aumentato (o eccedente).
Allo stesso modo si può togliere un semitono da un intervallo minore o giusto per ottenere un intervallo diminuito.

Qualche esempio

Canonica scala di Do maggiore:

  • Do - Re, intervallo di seconda, maggiore (distanza 1 tono). Se caliamo di mezzo tono (Do - Re♭), abbiamo un intervallo di seconda minore.
  • Do - Mi, intervallo di terza, maggiore (distanza 2 toni). Se caliamo di mezzo tono (Do - Mi♭), abbiamo una terza minore.
  • Do - Fa, intervallo di quarta (distanza 2 toni e 1 semitono). Se caliamo di mezzotono... abbiamo un problema: cambieremmo la quantità e quindi avremmo un altro intervallo (cioè Do - Mi, già categorizzato). Ecco che questo Do - Fa si presenta come un intervallo giusto, cioè nè minore nè maggiore.
  • Do - Sol, intervallo di quinta (3 toni e 1 semitono). Do - Sol è una quinta giusta. Devo dire che Do - Sol♭ suona in una tonalità che identificherei come minore, ma invece no. :-(
  • Do - La, intervallo di sesta maggiore (4 toni e 1 semitono). Togliendo mezzotono otteniamo Do - La♭, sesta minore.
  • Do - Si, intervallo di settima maggiore (5 toni e 1 semitono). Do - Si♭ è settima minore.
  • Do(3) - Do(4), è un intervallo di ottava (5 toni e 2 semitoni). Giusto.

Prendendo come riferimento la scala di Fa Maggiore (Fa - Sol - La - Si♭ - Do - Re - Mi - Fa) possiamo fare le stesse considerazioni:

  • Fa - Sol, intervallo di seconda maggiore.
  • Fa - La, intervallo di terza maggiore. Fa - La♭ è terza minore.
  • Fa - Si♭ è quarta giusta. Fa - Si è quarta eccedente.
  • Fa - Do è quinta giusta.
  • Fa - Re è sesta maggiore. Fa - Re♭ è sesta minore.
  • Fa - Mi è settima maggiore. Fa - Mi♭ è settima minore.

Vediamo la scala minore di Si♭ (Si♭ - Do - Re♭ - Mi♭ - Fa - Sol♭ - La♭ - Si♭).

  • Si♭ - Do, intervallo di seconda. Distanza 1 tono, maggiore.
  • Si♭ - Re♭, intervallo di terza. Distanza 1 tono ed 1 semitono, minore.
  • Si♭ - Mi♭, intervallo di quarta. Distanza 2 toni e 1 semitono.
  • Si♭ - Fa, intervallo di quinta giusta. 3 toni e 1 semitono.
  • Si♭ - Sol♭, sesta minore. 4 toni.
  • Si♭ - La♭, settima minore. 5 toni.
  • Si♭ - Si♭, ottava giusta (6 toni).

Alla fine della fiera avremo questa situazione:

Unisono  giusto
Seconda  maggiore  1 tono
Terza    maggiore  2 toni
Quarta   giusta    2 toni + 1 semitono
Quinta   giusta    3 toni + 1 semitono
Sesta    maggiore  4 toni + 1 semitono
Settima  maggiore  5 toni + 1 semitono
Ottava   giusta    6 toni

Da questo schema generale possiamo elaborare qualità minori, eccedenti o diminuite aggiungendo o togliendo semitoni.

Rivolti

Concentrandoci sulle quantità, possiamo capire che un intervallo è dipendente dalla direzione delle note che lo compongono: se immaginiamo la coppia di note C3 - E3 è facile dedurre sia un intervallo di terza; allo stesso modo, se analizziamo E3 - C4 scopriremo che le stesse note portano ad un intervallo di sesta.

C'è una relazione matematica fra un intervallo ed il suo rivolto: la somma dà sempre 9.

Il rivolto di un intervallo minore, è sempre maggiore; vale il viceversa. Il rivolto di un intervallo giusto, è sempre giusto.

Note e precisazioni

  • Meglio ricordare che il sistema musicale a cui facciamo riferimento quando parliamo di scale e ottave è tipicamente occidentale, con radici nella teoria musicale ellenica e raffinato a partire dal medioevo. I riferimenti ai toni delle note si basano sul sistema temperato equabile e sulle scale relative.

    A seconda del momento storico e dell'area geografica, sono stati sviluppati altri sistemi musicali che suddividono la stessa gamma di suoni in un numero di parti diverse; ad esempio esistono scale orientali basate su suddivisioni in 5 parti (pentatoniche), e scale arabe dove si considerano 17 gradi distinti.

  • Ringrazio anche i digraph di Vim: posso ottenere il carattere bemolle '♭' usando la combinazione Ctrl+k+M+b in insert mode; allo stesso modo il diesis '♯' si ottiene con Ctrl+k+M+X.

  • Riporto una scala cromatica (cioè una successione di tredici suoni a distanza di dodici semitoni):

    1    2     3    4     5    6    7     8     9      10   11    12   13
    Do - Do# - Re - Reb - Mi - Fa - Fa# - Sol - Sol# - La - La# - Si - Do
    C3         D3         E3   F3         G3           A3         B3   C4
    

    L'intervallo può essere diatonico se i due suoni appartengono alla stessa scala mentre si dice cromatico se così non è.
    Ad esempio, avendo la scala di Do maggiore come riferimento, Do - Fa è intervallo diatonico, mentre Do - Fa♯ è cromatico.

2018-05-31